Roma, processo per il 15 Ottobre: rinvio a giudizio e alcune assoluzioni.

Si è aperto ieri (4 aprile ndr) a Roma il processo a carico di 25 compagni e compagne per i fatti del 15 ottobre 2011, quando centinaia di migliaia di persone parteciparono al corteo nella capitale per gridare il proprio no alle politiche di austerity e del sacrificio, come avveniva contemporaneamente in moltissime altre città europee e non solo.

Circa un anno fa le indagini sugli scontri che avvennero in piazza San Giovanni si concretizzarono in arresti, misure cautelari e perquisizioni in diverse città italiane: l’accusa – tra le altre – è di devastazione e saccheggio, la stessa già impiegata per il G8 di Genova, un reato di derivazione fascista risalente al Codice Rocco.

Ieri mattina in concomitanza con l’apertura del processo era stato convocato un presidio in piazzale Clodio, sotto il Tribunale di Roma, a cui hanno partecipato moltissime persone decise a portare solidarietà agli imputati.

Contemporaneamente, a Teramo, un presidio sotto la Prefettura per sostenere Davide Rosci, uno degli imputati attualmente in carcere e vittima di un particolare accanimento giudiziario nei propri confronti. Molte anche le iniziative e gli striscioni di solidarietà in altre città d’Italia.

L’udienza preliminare si è conclusa con il rinvio a giudizio per 18 degli imputati, mentre per 7 di loro è stato disposto il proscioglimento.

Nella giornata di ieri sono intervenute come parti civili il ministero dell’Interno, quello dell’Economia e quello della Difesa assieme ad alcuni agenti di polizia: come in altri casi lo Stato al completo per condannare e demonizzare i momenti di conflitto sociale di questi anni.

La prossima udienza si aprirà il 27 di giugno, mentre per l’11 aprile è già stato convocato un nuovo presidio di solidarietà – sempre a piazzale Clodio – in occasione del Tribunale del riesame che deciderà sulla posizione di Davide Rosci, attualmente detenuto nel carcere di Viterbo.

da InfoAut

Benefit Ciga

Sabato 6 aprile (compleanno di Dayvid “Ciga”) serata benefit presso Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa, viale Monza 255 (Milano)

BUON COMPLEANNO DAYVID!!!

benefitCiga

Presidio di solidarietà a Roma per le/gli imputat* del processo per il 15 ottobre 2011

DEVASTANO LE NOSTRE VITE
SACCHEGGIANO IL NOSTRO
PRESENTE E FUTURO

PRESIDIO SOTTO IL TRIBUNALE DI ROMA
PIAZZALE CLODIO ORE 9.00
4 APRILE
PER SOSTENERE LE COMPAGNE E I COMPAGNI CHE VEDRANNO
INIZIALE IL PROCESSO PER IL 15 OTTOBRE 2011

La libertà non cade dal cielo

“Oggi è arrivata a chiusura l’indagine che coinvolge 25 compagne e compagni accusati del reato di devastazione e saccheggio. Un nuovo processo sta così per cominciare”. Il 15 Ottobre 2011, come a Genova nel 2001, eravamo 300.000 a gridare per le strade di Roma la nostra rabbia contro le politiche di austerità, un grido che voleva risvegliare le coscienze di una Italia ancora assopita di fronte alla crisi economica provocata dalle grandi lobby del capitalismo globale e fatta pagare in maniera pesantissima,per intero, alle classi subalterne. Questo mentre in tutta Europa e nei Paesi arabi si sviluppavano mobilitazioni e rivoluzioni.Una manifestazione che non poteva essere incastonata nelle logiche del corteo – parata più affini alla rappresentanza politica sindacale. Le tante iniziative prodotte sin dalla partenza del corteo, infatti, hanno voluto segnalare simboli e responsabili della crisi, indicando nella riappropriazione diretta l’unica possibilità di porre le nostre vite “contro e fuori” dalle politiche di saccheggio ed austerità che stiamo subendo. Continua a leggere ->

4 APRILE 2013 GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE IN SOLIDARIETA’ CON GLI IMPUTATI E GLI ARRESTATI DEL 15 OTTOBRE 2011

Il 4 aprile si terrà a Roma la prima udienza per 25 persone accusate di devastazione e saccheggio e resistenza per la giornata di rivolta del 15 ottobre a Roma. Altre 16 persone hanno già ricevuto in primo grado condanne dai 2 ai 9 anni.
In tutto 6 persone si trovano ai domiciliari, due in carcere e una decina sono sottoposti all’obbligo di firma.
Dopo la rivolta di Genova 2001 è fin troppo chiaro l’utilizzo del reato di devastazione e saccheggio come monito teso a scoraggiare il ripetersi di rivolte popolari ed a smorzare il desiderio di esternare in maniera efficace il proprio dissenso, com’è chiaro l’intento dello stato di tener divisi gli imputati, di processarli separatamente al fine di isolarli e “annientarli”, come è capitato per i primi ad essere giudicati e condannati.
Non ci può più essere l’illusione di poter chiedere, interagire, cambiare qualcosa stando seduti ai tavoli della democrazia o sperando nella giustizia.
E’ fondamentale non lasciare soli i condannati e gli accusati per il 15 ottobre 2011: che nessuno in galera o tra le mura di una casa trasformata in prigione si senta solo; che mai gli venga il dubbio che forse non ne valeva la pena. Affinchè la gioia di una città illuminata dalle fiamme della rivolta non si spenga mai; affinchè il coraggio di abbandonarsi alla passione dei propri desideri e della propria rabbia non diventi mai un rimorso.
E’ fondamentale ribadire che chiunque abbia partecipato alla rivolta del 15 ottobre a Roma ha fatto bene ad esserci.
Che da più città possibili si alzi un grido di rabbia in solidarietà ai prigionieri e agli inquisiti!
Ne va della libertà di tutti noi! Non lasciamoli soli!

LETTERA IN RISPOSTA ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE INDETTA A TERAMO SABATO 9 FEBBRAIO 2013

Ciao a tutt*, mi chiamo Dayvid Ceccarelli e sono attualmente detenuto presso il carcere di Alba (Cuneo).
La mia custodia cautelare è motivata da articoli del vecchio codice Rocco, arricchiti con leggi speciali del 1975, leggi create dal fascismo per reprimere e punire i dissidenti politici. “Grazie” a queste leggi rischio assieme ad altri compagni da 8 a 20 anni di reclusione, ma nonostante ciò non voglio smettere di usare l’unica arma che ho: la parola.
Non sono solito a discorsi retorici, preferisco agire piuttosto che parlare.
Scrivo queste righe nello stesso modo in cui ho sempre cercato di vivere la mia vita: sinceramente e con cuore.
Magari spesso, nella foga del momento e sopraffatto dalle emozioni, sbaglio, ma con le migliori intenzioni e sicuramente con sincerità.
Voglio farvi sapere quanto mi abbia fatto piacere apprendere che finalmente ci sarà una manifestazione di solidarietà per gli arrestati, i fermati e gli indagati accusati delle “violenze” accadute a Roma il 15 Ottobre 2011.
Non dico questo perchè anche io sono fra questi (non so ancora quando sarò processato assieme ad altri 25 compagni coimputati), ma lo dico perchè sono felice del fatto che finalmente in Italia un insieme di individui scenderanno in piazza per chiedere a gran voce la libertà per i 6 compagni condannati a 6 anni di reclusione per l’assalto al blindato e per gli altri 25 che sono, con diverse misure restrittive, in attesa di giudizio a causa delle “violenze” di quel giorno e che la piazza non ha paura di chiedere la verità.
Il 15 ottobre 2011 si dovrebbe ricordare solo per le nobili motivazioni che hanno fatto sì che le piazze di Roma si gremissero di gente in quanto era la “giornata mondiale dell’indignazione”. Ma così non è.
In ogni caso, finalmente, dei compagni diranno “basta” alla repressione in atto e chiederanno verità.
Inoltre alle varie istituzioni vorrei domandare qual’è la vera violenza? Non è forse violenza affamare una popolazione? Distruggere il futuro di una generazione intera?Privare delle pensioni i pensionati? Sfruttare gli operai negando loro prima la sicurezza del posto di lavoro, e poi togliendo uno dopo l’altro i diritti basilari che anni di lotte sindacali avevano conquistato?
Tutto questo è stato ottenuto con la complicità di tutti gli schieramenti politici, del sistema bancario italiano ed europeo, dei sindacati confederati e nel silenzio assordante di quella parte di sinistra extraparlamentare che sembra avere come unico scopo quello di conquistare una comodissima poltrona in parlamento.
In questi giorni stiamo assistendo al solito teatrino del tutti contro tutti, delle promesse e delle speranze per poter appunto accaparrarsi un posto in parlamento per poi alla fine, nella migliore delle ipotesi, non cambiare nulla.
Io il 15 ottobre ero in piazza per una manifestazione pacifica assieme a migliaia e migliaia di persone per dire “basta”, la popolazione italiana, europea e mondiale non ne può più di essere sempre l’unica a pagare per colpa delle speculazioni internazionali. Perchè il ceto medio e i poveri devono sempre essere sfruttati mentre gli sfruttatori sono sempre più ricchi e potenti? E’ ora di finirla! Noi la crisi non la paghiamo!! Questo volevamo dire durante la giornata
mondiale dell’indignazione! Ma questi discorsi per lo stato sono da reprimere immediatamente, prima che attecchiscano e contagino altre persone.
Termino questa mia lettera ringraziando tutt* di scendere in piazza e sperando di potermi unire a voi al più presto.
Dayvid “Ciga”