Lettera di ringraziamento di Dayvid per la serata benefit c/o Boccaccio

evasioneA tutt* i ragazz* del Boccaccio, voglio inizialmente abbracciarvi e ringraziarvi tutti per l’aiuto e la solidarietà ricevuta da voi tutt*.
Purtroppo assieme alla notizia della serata benefit che avete organizzato per me, ho appreso che Peppino è stato arrestato e che oltre a scontare i domiciliari non può neppure comunicare con l’esterno. In nessun modo!
Ne sono addolorato, in primo luogo perchè Peppo è un amico di lunghissima data (ci conosciamo da più di 10 anni) e in secondo luogo perchè devo constatare che la repressione dello stato contro gli oppositori non si è affievolita, ma anzi sta peggiorando di giorno in giorno.
In ogni caso sono certo che Peppino supererà quest’ultima ingiustizia e ne uscirà a testa alta come tutte le altre volte!

Ormai è evidente che, nonostante la grande frammentazione del movimento Anarchico e Antagonista, “loro” ci temono e vogliono reprimerci. Ogni giorno che passa è sempre più ovvio che il neoliberismo ha fallito, che la sinistra parlamentare e i sindacati sono sempre più conniventi con i potenti e insensibili alle grida d’aiuto della popolazione.
Sempre più italiani non vanno più alle urne anche i pochi che ci si recano hanno ormai perso le speranze di assistere ad un cambiamento. Non vedono alternativa a questa merda e quindi la subiscono scegliendo il meno peggio.
Voi, grazie alle vostre iniziative, avete dimostrato di avere un’arma che a “loro” fa paura: la solidarietà!
La NO TAV e la NO TEEM ne sono un esempio concreto. Un esempio di come movimenti con profonde differenze tra loro possono lottare contro un male comune.
Io personalmente sono sempre stato un anarchico individualista e come individuo libero mi sono sempre recato dove fosse possibile aiutare i cittadini contro le ingiustizie.
E’ per questo che per me è impossibile non essere un cittadino che si contrappone con “forza” alle istituzioni e/o alle grandi opere per me inutili (TAV, TEEM, ponte sullo stretto etc…) e che si affianca e cerca di aiutare studenti e operai che dicono “no”, noi non ci stiamo, rivogliamo sicurezza per il nostro futuro.
Anche ora che sono rinchiuso fra queste mura non possono togliermi le mie idee, unica cosa realmente mia!
Scusate tanto per le divagazioni e se vi ho annoiato con lo sproloquio.
Vi ringrazio un mondo per quello che avete fatto per me e mi raccomando, fatemi avere notizie di Peppino.
E salutatemi tanto Paolo, che anche se non conosco di persona sento comunque vicino per la sua situazione.

Un abbraccio,
Dayvid “Ciga”

Torneo di scacchi in Boccaccio – Benefit per Dayvid

Torneo di scacchi - Benefit per Dayvid

http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/01/16/torneo-di-scacchi-in-boccaccio/

Per iscrivervi scrivete a boccaccio@autistici.org o sulla pagina facebook, purtroppo Peppino che era tra gli ideatori del torneo non potrà partecipare alle prime giornate del torneo. I soldi del prezzo d’iscrizione verranno inviati a Dayvid e ad altri compagni e compagne in carcere.

http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/01/16/torneo-di-scacchi-in-boccaccio/

Lettera di Dayvid dal carcere di Alba

lettere dal carcere14/01/2013
Ciao ragazzi,
vi scrivo queste due righe sul perchè sono dentro, il che, non sapendolo bene neppure io non è semplice. Dunque sono stato arrestato l’11/04/2012 con l’accusa di devastazione dopo la manifestazione milanese che chiedeva la liberazione dei NO TAV arrestati per i fatti del 3 Luglio. Sono stato scarcerato il giorno dopo con obbligo di firma fino alla data della camera di consiglio, dove mi hanno condannato a nove mesi. Nella pena hanno inglobato un mio vecchio definitivo per un’occupazione. Alla camera di consiglio il giudice, visto il parere favorevole dei servizi sociali e il contratto di lavoro ha deciso di farmi scontare la pena presso di loro. Mi hanno quindi revocato l’obbligo di firma e attendevo il definitivo per Febbraio per vedere le condizioni (orario di rientro etc.).
Ero un uomo libero, che aspettava il definivo senza altri carichi pendenti.
Ad Ottobre la sorpresa: il nucleo operativo dei carabinieri nucleo informatico si presenta a casa della mia ragazza, dove non avevo neanche il domicilio, e mi arrestano usando come motivazione che la casa dove avevo la residenza non era ritenuta idonea per scontare la pena. Voglio sottolineare che in quella residenza avevo già scontato due mesi con obbligo di firma e che nella richiesta di sorveglianza c’era un’altra abitazione ritenuta idonea dai servizi sociali.
Portato a S. Vittore ho passato quasi un mese in mezzo ad interrogatori non sapendo ancora bene il motivo dell’arresto. Dopo un mese un altra sorpresa: mi è stato notificato dalla Digos di Milano e di Roma una custodia cautelare per il fatti del corteo del 15 Ottobre “Giornata Mondiale dell’Indignazione”, i reati di cui mi si accusa sono:

  • devastazione e saccheggio
  • più persone che concorrono nel reato
  • circostanza aggravante: quando una o più persone concorrono,organizzano o promuovono il reato (fino a metà in più della pena)
  • circostanza aggravante: l’aver commesso il reato per conseguire o assicurare a sé o agli altri l’impunibilità (fino a metà in più della pena)
  • Legge Speciale del 75: disciplina il controllo delle armi, delle munizioni, e degli esplosivi (da uno a tre anni)

Questo è più o meno quello che ho capito, voglio solamente ricordare che insieme a me ci sono altre 14 persone in custodia, tutte identificate di cui non ne conosco uno.
In più, pare ci sia in giro per i tribunali di Lecco e Milano un’indagine della Digos per terrorismo che il mio legale è riuscito solo a scorgere ma che non compare negli atti ufficialmente nonostante sia stata usata durante gli interrogatori, dove mi sono sempre avvalso della facoltà di non rispondere, visto la mia estraneità ai fatti, visto che il mio riconoscimento e stato fatto confrontando lo zaino secondo loro da me indossato a Milano durante il corteo del 30 Marzo con uno identico avvistato negli scontri di Roma, un comunissimo Seven blu.
Spero di avervi chiarito le idee, perchè io non ci sto capendo un cazzo.

GRAZIE PER IL SUPPORTO

DAYVID

Concerto e cena benefit per Dayvid, NO TAV milanese in carcere ad Alba

http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/01/09/concerto-notav-18-01-2013/

La cena e il concerto di raccolta fondi sono solo un esempio delle centinaia di eventi che sono stati organizzati in tutta Italia a sostegno degli arrestati NO TAV.
Quasi un anno fa 46 misure di custodia cautelare hanno raggiunto attivisti del movimento popolare che da vent’anni si batte contro la costruzione di una linea ad alta velocità in Val Susa, progetto la cui nocività e inutilità sono riconosciute da fatte sempre più ampie di società civile. Fin dall’inizio sono state chiare le intenzioni della magistratura e in particolare del magistrato Caselli di criminalizzare la lotta e indebolire il movimento. La repressione però non è riuscita a rompere la compattezza del movimento, che ha reagito unanime in solidarietà con gli arrestati.

Il Boccaccio è orgogliosamente NO TAV ed è sempre stato in prima linea nel promuovere all’interno delle proprie iniziative occasioni di raccolta fondi a sostegno della lotta contro l’alta velocità e, conseguentemente, a sostegno di chi è rimasto coinvolto nelle operazioni repressive che hanno contraddistinto questi ultimi due anni di elevata conflittualità.

Il concerto di venerdì 18 è una nuova iniziativa pensata per sostenere Dayvid, a cui destineremo il ricavo della cena e del concerto: l’incasso di questa serata andrà dunque ad Alba poiché in quel carcere è ancora prigioniero questo compagno di Milano, la cui reclusione sta passando sotto un silenzio assordante.

Dayvid è accusato di danneggiamento durante un corteo MilaNoTav e da San Vittore è stato poi spostato ad Alba, dove gli sono pervenute pesanti denunce per devastazione e saccheggio inerenti ai fatti di Roma, 15 ottobre 2011: la sua situazione processuale è quindi particolarmente delicata e richiede di essere assunta politicamente da tutti coloro che si sono spesi per la scarcerazione e il sostegno agli altri arrestati milanesi.

Complici e solidali.

FOA Boccaccio 003

http://boccaccio.noblogs.org/post/2013/01/09/concerto-notav-18-01-2013/

Lettera di Dayvid – il suo contributo alla freeXpression

freeXpression [against repression]Il 22 dicembre scorso il corteo determinato e colorato della freeXpression [against repression] – manifestazione contro la repressione per le zone autonome e autogestite, ha attraversato le vie di Milano da piazza Cairoli al carcere di San Vittore. Fra gli organizzatori e i partecipanti tanti sono compagni ed amici di Dayvid. Nella lettera che segue Ciga ha voluto ringraziare e dare il suo contributo alla mobilitazione:

 

Alba 30-12-2012
Ciao a tutte e tutti,
inizialmente vorrei augurarvi buon Anno e soprattutto ringraziare tutti coloro che si sono recati il 22 Dicembre sotto il carcere di san Vittore o che con altri mezzi hanno solidarizzato con la mia causa chiedendo la mia scarcerazione e di tutti coloro che sono nella mia situazione.
E’ da ieri che scrivo e riscrivo cercando le parole giuste per esternarvi quello che ho dentro ma non ci riesco, non sono purtroppo mai stato un oratore e men che meno uno scrittore, quindi ho deciso di applicare alla scrittura quello che ho sempre fatto sulle azioni della mia vita: farlo di getto e scrivere quello che mi passa per la testa, magari non è sofisticata e spesso è sbagliato ma di sicuro è sincero.
Chiedo per questo scusa in anticipo per qualunque strafalcione o cagata scriverò in seguito.
Per iniziare vorrei ripetermi abbracciando tutti coloro che hanno appoggiato la mia causa; la mia più grande paura nel momento del mio arresto era che riuscissero nel loro scopo principale: scoraggiare qualunque opposizione non convenzionale convinta al sistema.
Ma grazie agli organizzatori e a tutta la gente che si è recata in piazza o ha dato il suo appoggio in altri modi, questo, che ripeto era il loro primo obiettivo, è stato scongiurato.
Della gente è scesa in piazza per dire che non basta arrestare un dissidente, malmenare dei giovani che non hanno colpa se non quella di essersi recati ad un rave, per zittire la loro voglia di libertà, di opporsi a questo sistema.

La storia popolare italiana e straniera è piena di paladini della giustizia che si sono palesemente ribellati alle leggi, incarnando la volontà popolare di riscatto sociale di fronte a quell’ordine costituito che è da sempre debole e in combutta con i forti e forte con i deboli. Questi erano banditi, fuorilegge, briganti (per es. Musolino, Fra Diavolo o, il più famoso, Robin Hood). Questi fuorilegge incarnano in qualche modo una prima forma di rivolta sociale appoggiata dalle vecchie società tribali, nascondendosi in foreste, paludi, montagne in quelle zone liberate dove il potere non poteva raggiungerli. Purtroppo queste zone libere oggi non esistono più e il sistema globale ha i suoi sistemi ben noti per difendersi: armare o disarmare a piacimento, instaurare e distruggere dittature e governi, imporre i propri modelli culturali eliminando ogni dissenso a colpi di embargo o guerra preventiva per impedire la nascita di zone dove si può dimostrare che vivere in maniera diversa è possibile.
Queste zone liberate oggi giorno sono e devono essere i rom, le case occupate, i vari circoli o biblioteche libertarie, le comuni zone dimenticate dal capitalismo e lasciate a morire. Il nostro compito è principalmente, secondo me, quello di difenderle.
Loro sanno che la gente ha fame di giustizia, oramai sempre più gente sa di essere in un sistema marcio, ma non riesce a vederne un’alternativa. La gente “come noi” dimostra che è possibile non essere silenziosa “che sta” subisce il sistema, ma che è possibile incitare se stessi e gli altri ad esserci dentro ai problemi, a viverli, a cercare di risolverli. La paura dello Stato in questo momento è appunto che sempre più gente lo capisca.
La sicurezza di quello che dico è scritta nera su bianco dal giudice sulla motivazione della mia custodia cautelare; ne riporto le parole esatte: “il pericolo di reiterazione è pertanto insito nella connotazione ideologica della decisione condivisa da parte degli indagati di forme violente di protesta sociale”
In questa parte di motivazione il giudice esprime tutta la volontà dello Stato di reprimere tutti coloro che dicono no attivamente a questo sistema.
Ci sono sempre stati due modi di guardare ai problemi della società (tralasciando ovviamente quello di guardare e passare oltre): uno è avere uno sguardo, magari anche attento, ma lontano intriso di quella solidarietà ipocrita dall’alto della propria classe sociale. L’altra possibilità è di condividere quel problema assumendo quei drammi e quelle sofferenze come propri in un piano di parità e di condivisione fosse anche solo emotiva. Personalmente nel mio piccolo ho cercato sempre di applicare la seconda scelta, fà parte del mio essere anarchico. Non è stata l’ideologia anarchica a trovarmi ma sono io che ho trovato lei dentro di me come penso sia dentro ad ogni essere umano degno di questo nome.
Ed è proprio la mia coscienza che, come l’ideologia libertaria mi impone di essere sempre da parte degli oppressi, degli sfruttati, e degli ultimi, mi obbliga a difenderli contro tutti gli sfruttatori.
Affamare una popolazione, privare un’intera popolazione del proprio futuro, impedire a un popolo di fare ciò che vuole con la propria testa, impedire ai lavoratori di vivere e affermarsi con il proprio lavoro come in questo momento l’italia guidata dall’europa stà facendo o opporsi con forza a tutto questo.
La mia coscienza mi obbliga di dover difendere quelle popolazioni che hanno avuto il coraggio di dire no allo stato, che chiedono di fare solo quello che vogliono loro nella terra dove sono nati, cresciuti e ora vivono. Mi obbliga a difendere lavoratori e sfruttati e a difendere giovani prima del loro futuro.
Per questo sono e sarò sempre un NO TAV, una persona che è dalla parte degli studenti e dei lavoratori. Sarò sempre in piazza contro tutte le ingiustizie che questo sistema ha creato; pure ora che sono costretto qua, con il pensiero e con l’anima sono sempre in piazza con loro.

Vi chiedo scusa per le varie divagazioni ma a stare qua si diventa logorroici.
Vi abbraccio forte e vi ringrazio di cuore di tutto quello che avete fatto e che state facendo per me.

Se qualcuno volesse scrivermi vi lascio il mio indirizzo e lo ringrazio in anticipo, in galera una lettera vuol dire tanto:
CECCARELLI DAYVID
C.C. ALBA
VIA VIVARO 14
12051 ALBA (CN)

CIAO A TUTTI DAYVID